mercoledì 25 ottobre 2017

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-coach-per-te-mamma-di-successo-28867754230

Coach per Mamme di successo

Ciao a tutte,
questo seminario è dedicato a tutte le neo mamme per sapere cosa fare per gestire le emozioni attraverso sessioni di coaching.

Approfitta di questa nuova vita: dei tempi lunghi, delle passeggiate con il passeggino, per scoprire come eliminare quelle mangiate “per noia” o “per consolazione” tutte le emozioni negative che possono arrivare quando ci si occupa tutto il giorno di un piccolo pargoletto.

Le tecniche saranno utili anche da USARE CON I VOSTRI BAMBINI!!!!

  • Ti senti inadeguata? ti stai chiedendo se sei una brava mamma?
  • provi sensi di colpa quando non stai con i tuoi figli?
  • perdi facilmente la pazienza?
  • ti senti in affanno tra famiglia e lavoro?
  • ti piacerebbe trovare un equilibrio tra famiglia e lavoro?
    prima di tutto noi mamme dobbiamo partire da noi stesse.
    . Dobbiamo trovare il nostro equilibrio.
    Con me cosa ottieni?

  • Più stima e fiducia in te stessa
  • Impari a superare i sensi di colpa
  • Più tempo per te stessa
    Come?

  • Valorizzeremo insieme e il tuo essere donna, mamma, compagna
  • Poi lavoreremo sulla gestione del tempo per aiutarti a ritrovare i tuoi spazi.
  • Infine faremo chiarezza su come trovare un maggior equilibrio famiglia e lavoro, così da sentirti felice
Il pacchetto prevede group coaching Mamme di successo
” è composto da:

  • 1 pacchetto di benvenuto 1 sessione gestisci le tue emozioni ( incontro di Sabato tutte insieme-Offerta Libera)
  • 7 sessioni di coaching online per costruire il tuo piano d’azione
  • Schede di esercitazione – esercizi creati appositamente per accompagnarti nel percorso
    Supporto illimitato via email
mail di motivazione, esercizi e tecniche di shift;
coaching telefonico;
tempo massimo del coaching 5 mesi;






COACHING
LA domanda decisiva del Coaching è
‘’Dove vuoi andare?”
“Sarai soddisfatta se”


Costo totale corso completo: 49€.


Se vuoi bloccare il tuo posto al Seminario,

Sei pronta per tornare in armonia con te stessa, trovare il tuo equilibrio e trasmettere serenità ai tuoi figli?

  • Identificheremo insieme e l’ostacolo da superare per essere mamma di successo, la gestione delle tue emozioni.
  • capire che cosa puoi fare nel concreto per vivere al meglio la tua vita


Se vuoi invece un percorso one-to-one individuale
Mi presento:

venerdì 15 novembre 2013

Noi piccoli uomini saggi Excogita Editore


“…. Non è difficile comprendere” proseguì la voce” che le azioni malvagie degli uomini esistono perché alla loro base esiste più una conoscenza incompleta del mondo e della realtà circostante, anziché un vero intento malvagio.
Chi agisce con cattiveria nei confronti degli altri lo fa perché non vede alternative e non percepisce gli altri uguali a se stesso e il danno lo compie per proteggersi, non avendo scelte o per l’incapacità di comprendere le altrui prospettive.”.
Silvia si irrigidì a quelle parole, ma, nello stesso tempo, non poté fare a meno di rivisitare con quella nuova prospettiva i fatti accaduti in quei giorni al lavoro.

Noi piccoli uomini saggi Vacanze in Grecia

Noi piccoli uomini saggi Vacanze in Grecia
Noi piccoli uomini saggi Daniela Arcangeli Excogita editore
ecco il capitolo Vacanze in Grecia....


Vacanze in Grecia











L‘uomo che aveva conosciuto in Grecia, durante quella splendida vacanza, si chiamava Martin.
Adele era una donna di mezza età. Viveva da sola ed era molto attraente e la sua attività di scultrice era molto apprezzata; non si era mai sposata non perché non ci fossero mai stati pretendenti al ruolo di marito, ma perché lei aveva sempre ben chiaro il ricordo dell’infanzia infelice che aveva vissuto. Proveniva da una famiglia in cui i genitori si erano separati e addirittura il padre, dopo la separazione, non aveva più dato alcuna notizia di sé . Sua madre aveva trovato un compagno che, per i suoi comportamenti disgustosi e grossolani, Adele aveva soprannominato l’Orco e lei, non appena aveva raggiunto la maggiore età, se ne era andata di casa.
Era magra, portava i capelli biondi sciolti lungo le spalle, il suo incedere faceva trasparire una classe innata e addirittura tutto il suo essere pareva dare l’impressione che il tempo, per lei, avesse fatto un’eccezione fermandosi.
Amava viaggiare , conoscere posti nuovi ed incontrare sempre gente nuova.
La sera prima aveva discusso con lui, un uomo evanescente ed etereo venuto dall’India. Era così piacevole la sua compagnia…
Martin aveva occhi scurissimi, che lasciavano trasparire poco o nulla di sé. C’era una nube di mistero intorno alla sua persona e non rispose alle domande di Adele sua vita, su chi fosse, su cosa facesse…
Aveva tuttavia un fascino così incantevole che lei non era in grado di staccargli gli occhi di dosso.
Quella sera l’ argomento di cui discutevano era la paura che gli esseri umani hanno dell’ignoto e Martin appariva “super partes” nell’esprimere le sue considerazioni, come se nulla scalfisse la sua anima. Tuttavia i suoi discorsi erano davvero molto profondi.
‘’Lo si legge negli occhi della gente, non appena accade qualche disastro nel mondo come in America’’, aveva detto.
Martin riteneva che l’incertezza universale fa in modo che tutti possano essere potenziali vittime della sofferenza, affermando che gli individui , se possono scegliere , preferiscono per natura affrontare la sofferenza che già conoscono.
Perché più miglioriamo la nostra conoscenza, più ci impoveriamo in quanto a comprensione verso il prossimo?
E perché perdiamo di vista sempre più i nostri valori? Erano queste due domande che avevano avviato una profonda discussione.
“In questo mondo sempre in continua evoluzione, aveva detto Martin, “ciò che ci fa rimanere coerenti è il nostro senso di identità, le nostre credenze, i nostri valori più profondi.”
Adele lo guardava con ammirazione e capiva che quell’uomo così misterioso avrebbe potuto insegnarle tantissime cose. La conversazione continuò fino a tardi.
La mattina seguente Adele venne svegliata dal tintinnante suono di un campanellino.
Pensando ci fosse qualcuno alla porta, si alzò di soprassalto, andò alla finestra e guardò verso la casa di Martin situata proprio di fronte alla sua. Pareva deserta. Martin era forse partito prima del solito? Si sentì perplessa. Udì nuovamente il suono del campanellino. Aperta la porta di casa, si guardò intorno senza vedere anima viva, tuttavia sul muretto di casa, scoprì un vecchio libro dalla copertina di seta rossa ,un biglietto e un cesto pieno di frutta.
L’uomo se ne era andato senza salutarla, pensò Adele e ne era un po’ dispiaciuta.
La donna aprì il biglietto, pensando immediatamente che l’avesse lasciato lui .
“…Qualunque cosa tu faccia, sarà sempre la cosa giusta, ho fiducia in te”, diceva.

Adele si emozionò e pianse. Il biglietto le scivolò di mano.
Le sue lacrime bagnarono il libro. Quella frase erano la stessa che le aveva scritto suo padre, quando era piccola, prima di abbandonarla .Da quel giorno non lo aveva più rivisto.
Il libro si aprì improvvisamente e lei vi lesse una frase.
“Se cominci a domandarti chi sei, allora non esistono più fondamenta per la conoscenza su cui hai costruito la tua vita”.
Cosa stava succedendo? Chi stava parlando? Da dove proveniva quella voce?
Il libro si sfogliava disordinatamente come se ci fosse il vento, anche se l’aria era completamente immobile. Ne fu impressionata ma le parole che vi aveva letto avevano centrato il suo problema :non le era chiaro dove andava, cosa voleva. Non le era mai stato chiaro nulla.
Trascorse l’intera giornata in stato confusionale, sdraiata mollemente sul muretto di casa .
Cosa stava succedendo dentro di lei? Chi era Martin? E il libro, le cose che diceva? Cosa stava capitandole?
La sua logica, la sua razionalità incontravano forti resistenze e dentro di sé comprendeva che non sarebbe stata una giornata come tutte le altre: capì che era sul punto di prendere decisioni che avrebbero cambiato per sempre la sua vita. Era arrivato il giorno.
Quando era più piccola le sembrava a volte di vivere incatenata ad un destino già deciso a tavolino da Dio, la sua era vita di solitudine e pensava che sarebbe stato così per sempre. Aveva sempre creduto che tutto fosse già stato deciso. C’erano volte in cui si sentiva soffocare, altre in cui non si sapeva destreggiare con il suo profondo Io. Si sentiva imprigionata.
Era vero. Non sapeva più chi fosse.
Le pagine del vecchio libro cominciarono a muoversi disordinatamente mentre una vocina le si rivolgeva . “Forse sei ancora adirata con tuo padre.’’.
Quando Adele sentì parlare il libro rimase impietrì. Esitò a rispondere, malgrado il libro che teneva fra le mani le trasmettesse una sensazione di serenità e di pace e lei si sentisse a suo agio.
Nel sentire quelle poche parole, Adele aveva percorso uno spazio temporale indefinito; le sembrava di vedere sorrisi e serenità ovunque e dopo pochi istanti aveva risposto. “No…non lo so, cioè.. si, forse è vero, ma come fai a sapere queste cose?’’ , esclamò alzando il tono della voce.
Mentre nell’aria si diffondeva un suono di un’arpa e il libro si apriva, la voce si rivolse di nuovo a lei.
“D’ora in poi, quando avrai una difficoltà e preoccupazioni, io sarò con te a facilitarti il cammino, finché sarà necessario…”.
Adele era sbalordita, le pareva che qualcuno l’avesse presa per mano e le avesse dato la capacità di affrontare la vita, di affrontare se stessa con quella forza che le era sempre mancata.
Il libro catturò nuovamente la sua attenzione e i suoi occhi caddero sul titolo di un capitolo: Come modificare o superare lo stato di sofferenza, di paura.
“E’ Interessante”, osservò lei “ma come funziona precisamente? ”‘’Per modificare o superare lo stato di sofferenza o di paura “, disse il libro”, si immagina la persona per cui si prova ancora sofferenza in un teatrino di un burattinaio e si comincia, ad esempio, a distruggere il tono della voce, a figurarcela spettinata.
Così facendo, il suo ricordo può suscitare in te simpatia in modo che il terrore e la rabbia scompaiono.”
Era molto incuriosita dai consigli di quel libro che così improvvisamente era entrato nella sua anima e rovistando con precisione nei meandri della sua mente, dentro quei cassetti, alcuni dei quali ancora chiusi col lucchetto. Eppure la serenità, la tranquillità, che si diffondevano dentro di lei facevano in modo che il suo cuore si aprisse con fiducia mentre guardava passare davanti a sè ogni sua esperienza passata.
Fu così che quella sera decise che si sarebbe dedicata a risolvere quello che era ill suo problema principale.
‘’Ricordati, che nulla accade per caso”, disse una voce dal fondo della stanza “ e che
Il tuo primo obiettivo dovrebbe essere quello di mettere ordine negli affetti. Una persona realizzata sul piano affettivo dà di più nella vita.
Ma di questo parleremo più tardi…’’ La voce scomparve e con sé la musica di sottofondo.
“E’ incredibile”, pensò Adele, “la quantità di cose che mi sono accadute in questi giorni. Martin, il libro e il pensiero di mio padre…”
Si sedette in un angolo , si rilassò e cercò di riportare alla mente l’immagine di suo padre. Non lo aveva mai perdonato di averla abbandonata, tuttavia prese a mettere in ridicolo quei pochi ricordi che aveva di lui, se lo figurò spettinato, con la voce da anatroccolo mentre raccontava le fiabe nelle vesti di una marionetta legata ai fili di un burattinaio, che ha messo in scena uno spettacolo in una piccola compagnia teatrale in un teatrino con le tendine rosse alle finestre e piccole sedie di color giallo.
E come sottofondo si immaginava la simpatica musichetta della Marianna va in campagna.
Era proprio buffo pensare a suo padre in quel modo e mentre se ne stava lì seduta, riusciva a ridere di ricordi fino a quel momento le avevano dato solo dolore. La sua assenza le aveva inferto solo stati di tristezza e la sua presenza, così rara , non le aveva dato che rari sorrisi… Ricordava le urla, le grida di rabbia, le porte sbattute contro sua madre e lei, piccola, che correva a nascondersi nel rifugio che adorava, che la proteggeva, un piccolo stanzino adibito a cantina.
Quel posto era la sua consolazione, lo conosceva a memoria e restava lì dentro per ore, a pensare: era stato il suo punto di riferimento fin da piccola. Si ricordò che i problemi di lavoro di suo padre lo avevano allontanato sempre più da sua madre, con i continui litigi che avevano portato all’esasperare lo stato delle cose. Fu poi il divorzio a decretare la sua fuga definitiva da casa e dalla loro vita.
E ora eccola lì a sorridere nel ricordare suo padre, come se si fosse appena svegliata da un dolce sogno. Cos’ era la realtà? Cos’ era l’immaginazione? Incredibile: troppo bello e facile per essere vero.
Era veramente sorpresa, ma in quei giorni molte cose la sorprendevano e al tempo stesso la confondevano.
Eppure, terminata la recita del burattinaio, un sempre più profondo stato di pace la avvolgeva e già sentiva dentro di sé di aver chiuso un piccolissimo tassello, un capitolo interminabile o quasi della sua vita .

La mattina seguente Adele arrivò al Belvedere, sotto il quale si scorgeva un pezzetto di spiaggia deserta di fronte ad un mare blu e scese dal promontorio, lungo un sentiero scosceso , fino ad arrivare ad una splendida terrazza. Da lì, la visuale cambiava completamente. Dal giorno in cui aveva trovato quel libro, notava particolari mai visti, coglieva differenze nella natura, che la attorniava, ignote fino a poco fa.
Il vento , che aveva corso nel cielo mattutino, aveva trasportato nuvole molto soffici e ci fu anche uno scroscio di pioggia seguito uno splendido arcobaleno.
Che piacere apprezzare la natura!
Si sedette su una sedia a sdraio ed estrasse dalla sua borsa il libro. La sua mano rilassata voltava le pagine come se tutto quello che le importava fosse lì.
Sembra vivere racchiusa in una bolla d’aria, sospesa in un altro tempo e in un altro luogo.
Seguiva incessantemente i suoi pensieri che cambiavano continuamente direzione, mentre era lì seduta col sole che le baciava la fronte.
E fu così che…


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Noi piccoli uomini saggi Excogita Editore

Excogita editore
Intanto sulla nuvola Zimbi, nel paese dei sapienti, si erano riuniti i saggi onde verificare se il libro avesse dato gli effetti desiderati , se avrebbe potuto modificare il modo di pensare dell’uomo e se, in caso di risposte positive, non ci fosse la necessità di farlo conoscere, oltre che a Silvia, anche ad altre persone.
La riunione ebbe esito positivo .